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PIOVE DI SACCO

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I Vostri diritti

Si sente spesso parlare di danno differenziale, cerchiamo di capire, a grandissime linee, di cosa si tratta. [Leggi]

Il mancato esercizio di un diritto per un certo periodo, determinato dalla legge, determina l’estinzione del diritto stesso per prescrizione. Questa regola, si applica anche a quei diritti che nascono dal rapporto di lavoro. Vi sono dunque diritti che si prescrivono nel termine ordinario di dieci anni e altri, come il trattamento di fine rapporto o la retribuzione, che si prescrivono in un termine più breve, cinque anni.[Leggi]

La lettera di impegno all’assunzione firmata dal datore di lavoro e dal lavoratore costituisce un accordo precontrattuale.[Leggi]

E’ assai frequente nei contratti di agenzia la previsione che il mancato raggiungimento da parte dell’agente di un determinato budget commerciale, comporti la facoltà per il preponente di risolvere con effetto immediato il contratto stesso. [Leggi]

Il problema della sopravvenuta inidoneità del lavoratore alla mansione e dei limiti al connesso potere di recesso del datore di lavoro, solleva questioni tutt’altro che risolte. [Leggi]

L’applicazione nella pratica quotidiana dell’articolo 2103 del codice civile “Mansioni del lavoratore” è argomento da sempre molto discusso. [Leggi]

La Cassazione conferma una interpretazione rigida della possibilità di prorogare il contratto a termine.[Leggi]

Dal 1970 anno di entrata in vigore dello Statuto dei Lavoratori le possibili modalità di controllo si sono inimmaginabilmente sofisticate e complicate [Leggi]

In relazione al decorso della prescrizione, occorre distinguere tra il diritto a qualifica superiore e il diritto alle eventuali maggiori retribuzioni che ne conseguono. [Leggi]

Con due ordinanze datate rispettivamente 17.12.2007 e 04.02.2008 il Tribunale di Trento, prima in sede di procedimento ex art. 700 c.p.c. e poi in sede di reclamo ex art. 669 terdecies c.p.c. , si sofferma sul problema concernente la configurazione del rapporto di lavoro dirigenziale e sul relativo esercizio dello ius variandi datoriale.[Leggi]

La giurisprudenza si è spesso occupata del patto di non concorrenza post contrattuale disciplinato, per il rapporto di lavoro subordinato, dall’art. 2125 codice civile mentre per gli agenti rappresentanti l’istituto è regolato dall’art. 1751-bis sempre del codice civile. [Leggi]

Il problema della rotazione dei lavoratori nell’ipotesi di Cassa Integrazioni Guadagni Straordinaria è oggi tornato di attualità stante la grave crisi economica in atto. [Leggi]

Nel giudizio promosso dall’agente contro la ditta preponente per l’accertamento del suo diritto al pagamento di provvigioni dirette ed indirette sugli affari conclusi, è legittimo l’ordine di esibizione delle scritture contabili ex art. 210 cpc. Così ha deciso la Corte di appello di Bologna con la sentenza del 25 agosto 2007. [Leggi]

Dopo molti anni di accese discussioni e contraddittorie decisioni, la Corte di Cassazione con l’importante sentenza n. 7880 del 2007 ha fissato il principio secondo il quale, le garanzie previste dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori (contestazione scritta, possibilità di difesa del lavoratore, immediatezza della contestazione, ecc.), devono essere applicate anche al licenziamento dell’intera categoria dirigenziale, senza distinzione di livelli. [Leggi]

Meritano essere segnalate due recenti sentenze di merito che hanno affrontato e deciso due questioni che si presentano frequentemente in tema di contratto di agenzia.[Leggi]

Il diritto alle ferie retribuite, trova il suo primo riconoscimento legislativo in ordine di importanza, nell’art. 36 della Costituzione “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.”. [Leggi]

Il rapporto che lega la maggior parte degli agenti di commercio alla ditta mandante, detta anche proponente, è a tempo indeterminato. [Leggi]

La Direttiva Europea 2002/14/CE impone trasparenza in azienda obbligando il datore di lavoro ad informare i dipendenti sulla situazione economica dell’impresa. [Leggi]

La malattia costituisce una causa di impossibilità della prestazione lavorativa; essa è più precisamente uno stato patologico acuto che rende temporaneamente inabili al lavoro.[Leggi]

L’uso personale degli strumenti di aziendali di lavoro (telefono, auto, fotocopiatrice, fax, cancelleria, ecc.) da parte del dipendente e la conseguente irrogazione della sanzione disciplinare da parte del datore di lavoro. [Leggi]




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