Ha ricevuto i pareri della Commissione 1° (Affari costituzionali), 2° (Giustizia) e 12° (Sanità) e si avvia all’esame della Commissione Lavoro del Senato della Repubblica, il disegno di legge n. 434, contenente norme per contrastare il fenomeno del mobbing.
Tali sarebbero, ai sensi dell’art. 1, “tutti quegli atti e comportamenti posti in essere da datori di lavoro, capi intermedi e colleghi, che si traducono in atteggiamenti persecutori, attuati in forma evidente, con specifica determinazione e carattere di continuità, atti ad arrecare danni rilevanti alla condizione psico-fisica del lavoratore, ovvero anche al solo fine di allontanarlo dalla collettività in seno alla quale presta la propria opera.”.
Il provvedimento ne lega le conseguenze in termini di danni psicofisici alla vittima, precisando altresì le procedure, conciliative previste dai contratti collettivi ed ex art. 413 c.p.c., e le responsabilità (anche disciplinari).
Interessante è la previsione di analoga responsabilità per chi, consapevolmente, denuncia gli atti e i comportamenti mobbizzanti notoriamente inesistenti al solo fine di trarne un vantaggio. |